Guerra e dopoguerra in Friuli 18

Deposizione di Antonio Di Nenno nella fase istruttoria per Porzûs

Di Nenno Antonio fu Giuseppe, da Lanciano.

D.R. – Il giorno sette febbraio mi trovavo sulle malghe di Porzûs alle dipendenze del comandante Bolla e data la distanza dal posto dove stavamo noi della prima malga, non ho visto la scena dell’aggressione, né ci eravamo (accorti) di niente e saremmo stati anche noi presi in trappola con gli altri, se non fossero venuti ad avvisarci Gianni ed Ermes di quanto stava succedendo.

Gianni ed Ermes si trovavano un po’ più in alto sulle malghe per raccogliere il fieno ed ebbero modo di assistere da lontano alla scena. Ma anch’essi non erano perfettamente a conoscenza di quanto stava succedendo, Tanto che Ermes e Roberto, per sincerarsi di quanto succedeva, decisero di andare a vedere nonostante che noi li sconsigliassimo.

Dopo che Roberto ed Ermes erano andati noi stavamo all’erta fuori dalle malghe, quando abbiamo visto venire verso di noi un gruppo di una ventina di armati che da lontano ci hanno intimato l’alto là. Allora noi, essendo disarmati ed in pochi siamo scappati lungo il sentiero che va a Subìt e loro ci hanno sparato dietro. In paese ho incontrato Sante al quale abbiamo riferito tutto.

Non ho altro da aggiungere.

L.C.S.

(Ifsml Udine, Porzûs, vol. 4. all. 5, Interrogatorio testi)

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